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L'Unione Fa La Musica - L'archivio

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L'amicizia è come la musica

di Simona Trezzi

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L’amicizia è come la musica: 

due corde parimenti intonate vibreranno insieme 

anche se ne toccate una sola. 

J. Quarles

 

Grazie signor Quarles! In effetti ci pensavo da tempo e non riuscivo a darmi una valida risposta: “suono per poter trascorrere momenti piacevoli con i miei amici oppure è il piacere di suonare che mi ha portato a consolidare rapporti di amicizia?” Poco importa… amicizia e musica vanno a braccetto in ogni momento, ad ogni nostro incontro, siano essi concerti, prove, processioni, gite e chi più ne ha più ne metta!

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Basta chiedere ai soci MUN più “anziani” (quarantenni e cinquantenni, vista l’età media attuale dei suonatori!) e sapranno raccontare esperienze vissute indimenticabili. Tra le più significative si contano brillanti partecipazioni a concorsi cantonali e federali o memorabili concerti di Gala: momenti che si stampano nella memoria grazie soprattutto alle forti emozioni condivise con i “compagni di concerto”. Restano nel cuore di tutti anche le occasioni più spensierate, spesso nate da gemellaggi con altre filarmoniche, come le gite nelle campagne toscane, le trasferte nelle nebbie autunnali del canton Argovia o sulle colline vodesi (dove, assicurano i meglio informati, dormire fra i vigneti diventa parte del programma…). Di questi momenti vengono ovviamente ricordati innumerevoli episodi esilaranti che non mancano di ripresentarsi nei nostri discorsi con scadenze regolari: non verranno mai dimenticati e possiamo sicuramente affermare che hanno contribuito a rafforzare le amicizie fra i suonatori.

 

E poi guardi la MUN di oggi e la prima cosa che noti e la ventata di gioventù che la fine dell’estate ha portato nelle fila del gruppo. Una situazione molto stimolante per tutti, in particolare per maestro e dirigenti, una gran bella sfida! Tu socio “anziano” ti ritrovi a fianco un ragazzino che ha l’età di tuo figlio, pensi di potergli dare una mano, ma basteranno poche prove e presto di renderai conto che ce la farà da solo… e la differenza di età si è così annullata! Non esiste competizione fra il 40enne e il 15enne, non esiste gelosia. Esiste una sola cosa: la stessa sana passione, lo stesso desiderio di eseguire un brano nel migliore dei modi, e così sarà per molte prove e molti concerti: con il tuo vicino di sedia sarete lì insieme a “combattere” le difficoltà di ogni brano. Prova dopo prova, concerto dopo concerto il tuo vicino diventerà presto il tuo complice, il tuo compagno di avventure musicali ed insieme si scoprirà che la musica ci accompagna in ogni momento e in ogni età, essa costituisce la colonna sonora del film che è la vita.

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I nostri allievi uniti per la musica

di Simona Trezzi

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Il fiore all’occhiello della Musica Unione Novazzano è rappresentato dai giovani, sia coloro che già sono parte della banda “attiva”, sia coloro che ancora frequentano la nostra Scuola Allievi. Questi ultimi non suoneranno ancora al Concerto di Gala, ma, come ogni anno saranno presenti ad ascoltare, immaginandosi fra qualche anno lì insieme agli altri sul palco… Essi non saranno però solo degli spettatori, ma daranno, e già hanno dato, il loro contributo per la riuscita dell’evento, creando le decorazioni che abbelliranno la sala.

 

Essendo il fil rouge della rivista di quest’anno “la musica che unisce, che crea legami” abbiamo chiesto loro di inventare degli slogan su questo tema. Il risultato è stato a dir poco geniale e le foto che vi presentiamo ne danno conferma. Già lo scorso anno avevamo scoperto la grande creatività dei nostri giovani artisti, ma ogni volta non fanno che stupirci! 

 

I ragazzi del 4o corso, Dejan, Diego, Gil, Matteo e Luca, hanno pensato all’amicizia che può scaturire dall’incontro con la musica ed hanno sviluppato lo slogan “Chi trova la musica trova un amico”.

 

Gli allievi del 3o corso, Alessio, Ines, Mattia C., Mattia L., Serena, Simona e Simone, hanno guardato alla musica che unisce persone diverse e che fa della diversità un arricchimento, creando lo slogan “La musica unisce le persone vicine e lontane”.

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Oltre ad essere dei bravissimi artisti, i nostri allievi sanno di cosa parlano: sia il piacere di suonare che il piacere di creare unità e amicizia grazie alla musica loro li hanno già sperimentati. L’hanno testimoniato durante il riuscitissimo saggio, tenutosi come di consuetudine il 1o maggio, sia con le esibizioni singole, sia con l’entusiasmante concerto della Minibanda. Cos’altro aggiungere se non: BRAVI RAGAZZI! CONTINUATE COSÌ!

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A solleticare poi la curiosità dei ragazzi che ancora non sono allievi MUN ma che magari avrebbero voglia di cimentarsi con uno strumento a fiato nella nostra Scuola Allievi… nel mese di settembre il Quintetto Andersen, tra cui il nostro caro Maestro Emanuele, ha presentato alle scuole elementari di Novazzano le Fiabe Musicali. Un grandissimo successo, apprezzato sia dai bambini che dai loro docenti!

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I pensieri dei nostri giovani

la redazione con i giovanissimi della MUN

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L’ENTUSIAMO DEI NOSTRI GIOVANI: DALLA MINIBANDA ALLA BANDA IN AMICIZIA!

Un motivo in più per accettare il nostro invito al concerto di Gala 2011 (se mai non ce ne fossero abbastanza…) è rappresentato dal nutrito gruppo di giovani che si sono aggiunti alle fila della MUN. Ben 11 ragazzi provenienti dalla nostra scuola allievi hanno superato gli esami del 4o corso e hanno accettato la sfida di entrare a far parte di una banda a tutti gli effetti! Bisogna dire che alla loro prima prova l’impatto su noi musicanti già attivi è stato notevole: in una sala prove rinnovata per far posto a loro, questi ragazzi già a colpo d’occhio facevano una bellissima figura, erano tutti lì con il loro strumento, pronti, entusiasti ed emozionati! Durante lo svolgersi della prova abbiamo poi avuto modo di apprezzarli anche musicalmente: non si son lasciati intimorire e ci hanno fatto sentire che erano con noi, regalandoci la loro carica, unendo il loro giovane entusiasmo a quello degli altri ragazzi che già li avevano preceduti l’anno prima.

 

Guardando e ascoltando questo gruppo di ragazzi si percepisce in loro la voglia di suonare insieme e l’unità, l’amicizia che li hanno accompagnati attraverso la scuola allievi e la minibanda fino ad approdare sulle rive della MUN.  Interessati allo spirito che li anima, abbiamo chiesto loro di scriverci i loro pensieri ed ecco qui sotto il risultato che da solo dovrebbe bastare per convincervi che… vale la pena conoscerli, vederli e sentirli suonare. Nel primo articolo troviamo i pensieri di un giovane, al suo 2o anno di socio attivo, che scrive della sua esperienza nella Minibanda e il passaggio nella banda degli ”adulti”. Successivamente vi presentiamo i pensieri di alcuni dei ragazzi entrati da qualche settimana nella nostra banda.

 

 

LA MUSICA: IL NOSTRO TEMPO, IL NOSTRO RITMO, LA NOSTRA VITA

A volte allegra, a volte triste, a volte ritmata e a volte fluida: la musica è come una sorella di vita, ma non tutte le persone ne possono fare esperienza. Io, da membro attivo della Musica Unione Novazzano posso dire che suonare uno strumento è come avere un fratello, con il quale giocare e divertirsi in alcuni momenti e separarsi in altri.

 

Il sabato mattina poi arriva l’ora della prova di Minibanda, dove si suona assieme con tutti i compagni per fare di tanti strumenti un’unica sinfonia! Ti accorgi subito che nell’aria volano note intonate e stonate, ma si continua a suonare con passione dando il massimo di sé. Al fermarsi della bacchetta della Maestra Elisa, ciascuno posa il proprio strumento sulle ginocchia, ancora animati chi più chi meno, dall’amore per le note e dall’orgoglio di produrre musiche cariche di sentimenti ed emozioni. Ogni sabato mattina mi reco a prova, orgoglioso di me stesso e di poter suonare uno strumento, e so che, come me, molti altri si lasciano vivere dalle melodie, non spinti dal desiderio di dare spettacolo di se stessi, ma animati dalla costante voglia di sacrificarsi ogni giorno per migliorare le proprie qualità e dare prova del proprio talento. Alla fine rimangono i complimenti gentili della maestra che alimenta il nostro amore e la nostra dedizione per la musica, un’arte fantastica che veicola la forza intrinseca della nostra anima. Suonare in un gruppo segna una speciale crescita umana: ciascuno con il suo strumento affronta, nella sua carriera musicale, gli applausi del pubblico ma anche paura e prove ardue che ci permettono di fare un salto di qualità.

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E poi un venerdì arriva finalmente l’esordio nella banda MUN! Alla prima prova si conoscono il Maestro e tutti i musicanti: un’emozione inspiegabile, segno che la Signora Musica ti ha dato il benvenuto in una Banda vera e propria. Travolti dai nuovi ritmi, le prime prove sono difficili da seguire e da capire, ti dici “nuovo tempo e nuova vita, ormai hai appena iniziato…”. Ma entrare nella MUN é come entrare nel paradiso a occhi aperti!

 

 

LA MIA PRIMA PROVA…

"La mia prima prova di banda è stata una bellissima esperienza in cui ho provato sensazioni positive e soprattutto mi son divertita un sacco!"

“Non so di preciso cosa dire per descrivere la prima prova, e so che non è una bella scusa, ma questo posso dirvelo con certezza: mi è piaciuto molto, mi son divertita e, anche se un po’ addormentata, ho suonato qualche nota!! Mi sembra un bel traguardo!”

“Una grande emozione ho trovato nel sedermi tra le file dei musicisti della MUN! Mi sono sentita subito a mio agio, circondata da persone disposte ad aiutarmi in caso di bisogno. Sono certa che mi attenderanno tante nuove esperienze musicali che contribuiranno a rafforzare la mia passione per la musica. I brani che ho provato non sono certo facili ma mi trasmettono emozioni e voglia di suonare in compagnia.”

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Affari di famiglia... o di musica?

la redazione incontra la famiglia sala

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Papà trombonista, mamma flautista, figlio cornista e figlia clarinettista: la MUN ha la fortuna di poter contare su una famiglia tutta musicale! Affascinati da questa rara realtà, cerchiamo di conoscere meglio la loro storia, che inizia dal primo incontro con la musica di mamma e papà.

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Mamma Patrizia ricorda di aver mosso i suoi primi passi nella Filarmonica di Balerna grazie anche all’incoraggiamento del papà: Ricordo che mio papà ha incoraggiato sia me che mio fratello ad iniziare la scuola allievi della banda di Balerna e anche lui stesso, a 40 anni, ha poi deciso di farne parte. Dopo qualche hanno mi sono trovata a dover scegliere tra la musica e la ginnastica perché diventava impegnativo portare avanti entrambi gli impegni e così ho scelto la banda. Nonostante il rammarico di aver potuto continuare anche con la ginnastica, non rimpiango questa scelta.

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La storia bandistica di papà Luca è invece legata maggiormente alle amicizie: Gli allora presidente e maestro della Musica Unione Novazzano, Achille Luppi e Carlo Barzaghi, erano venuti a scuola a presentare la possibilità di iscriversi ai corsi di musica della banda e con alcuni compagni ci siamo detti “Dai proviamo!”. Eravamo davvero in tanti, purtroppo ora siamo rimasti forse in 3.

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Luca e Patrizia hanno vissuto serenamente questi primi momenti nelle loro rispettive filarmoniche, inconsapevoli che stavano iniziando a scrivere la storia della loro futura famiglia! Finché un giorno, anzi, una sera durante il dopo-prova di Balerna, Patrizia comincia ad udire qualche voce sul prossimo arrivo da Novazzano di due fratelli musicanti che si sono offerti di rimpolpare le fila della banda… Ed infatti, ad una prova successiva ecco apparire Luca, approdato a Balerna grazie ad un amico a cui ci auguriamo abbia almeno pagato da bere! Ma questo primo incontro di Luca e Patrizia non è decisivo: Luca nota Patrizia, ma nota anche che nell’elenco dei musicanti c’è un uomo col suo stesso cognome… sarà il marito? Quando ormai Luca comincia a credere di non avere nessuna speranza ecco che la verità viene a galla: quel distinto signore con lo stesso cognome di Patrizia è in realtà il padre! Meno male… Superato il primo, decisivo, ostacolo ecco che, come in tutte le storie d’amore che si rispettino, Luca si trova davanti alla fatidica domanda: come fare il primo passo con lei? 

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Galeotta fu una Festa Federale di Musica… o meglio un cd con il brano che la banda avrebbe suonato alla suddetta festa. Patrizia ci confida: avevo bisogno il cd con il brano Convergents che avremmo suonato alla Festa Federale a Lugano e Luca si è offerto di prestarmelo e chiacchierando si è poi offerto di portarmi a casa. Luca fa notare il titolo del brano “Convergents” che per la coppia ha significato proprio un punto di convergenza! Da questa convergenza, prova dopo prova, concerto dopo concerto, i due diventano una coppia affiatata. Luca continua a suonare a Balerna e Patrizia, per condividere con Luca questa musica che li aveva fatti incontrare (ma anche per vederlo una sera in più, in mezzo a tutti i suoi impegni…) si aggiunge alla MUN. Da quella Festa Federale a Lugano le Feste Federali di Musica sono state i momenti più importanti ed emozionanti della nostra vita musicale e famigliare, ci confidano entrambi. Basti pensare che alla quella successiva, a Interlaken, Patrizia e Luca avevano appena scoperto di essere in attesa di Nicolò! Ma anche chiedendo loro i ricordi più cari dal punto di vista musicali entrambi rispondono all’unisono: quando abbiamo suonato Slavia alla Festa Federale di Friborgo! Come dar loro torto? Sicuramente molti, se non tutti, i musicanti MUN che hanno vissuto quel momento sono d’accordo con loro. Luca ricorda: Suonare quel brano in quella bella sala era già stato emozionante di per sé. Ma il boato e lo scroscio di applausi arrivati dal pubblico in piedi, appena terminata l’ultima nota del brano…beh, una sorpresa, un’emozione indimenticabili!

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Torniamo ora alla Festa Federale di Interlaken… lì, come detto, all’insaputa di quasi tutti, c’era anche Nicolò! Da quel momento è iniziato un altro pezzo della storia, quello che completa il quadro della famiglia che oggi è presente al completo nei ranghi MUN. Già da piccoli, ci racconta Luca, Nicolò e Nora hanno avuto a che fare con la musica classica e bandistica. Io ne ascolto molta in casa e in auto ed entrambi i figli sono cresciuti con il sottofondo di questi affascinanti stili musicali. Ricordo che quando facevamo dei viaggi in auto, mi chiedevano sempre di ascoltare “O che gelida manina”. Così, com’è giusto che sia, la passione per la musica che i due genitori hanno trasmesso ai figli ha fatto sì che Nicolò e Nora, crescendo, pensassero alla possibilità di iniziare anche loro a cimentarsi con uno strumento a fiato. Nicolò ci racconta che per lui iniziare la scuola allievi MUN è stato un quasi spontaneo: i miei genitori suonavano e io già da piccolo mi sentivo vicino alla banda. E così anche per Nora l’essere cresciuta in una famiglia di musicisti le ha fatto dire: provo anch’io, e vediamo se mi piace! E così, sotto l’occhio orgoglioso dei loro genitori, Nora e Nicolò iniziano il loro percorso nella scuola allievi MUN. Solfeggio, teoria e poi il tanto desiderato strumento… beh in effetti Nora avrebbe voluto seguire le orme della mamma e suonare il flauto, ma non essendo possibile, ha ricevuto il clarinetto e ci dice orgogliosa “Ora mi piace di più il clarinetto!”. Questo strumento a lei caro, l’ha accompagnata qualche settimana fa alla sua prima prova nella MUN, di cui Nora è molto contenta e, confermando le sue passioni di bambina ci confida con nostra sorpresa che il suo brano preferito è l’Ouverture dal Nabucco!

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Cosa significa per una famiglia ritrovarsi a suonare nella stessa formazione bandistica? Ci sono solo aspetti positivi o c’è anche qualche svantaggio? Nessuno dei quattro ha il minimo dubbio: solo aspetti positivi! Nicolò ammette di sentirsi un po’ più osservato… ma che aver vicino i genitori lo fa sentire anche più sicuro. Anche Nora è d’accordo: è bello avere i genitori che suonano con te perché così ti possono aiutare! I due genitori ci spiegano: la musica bandistica è diventata ormai una “cosa di famiglia”, condivisa da tutti, è un argomento di cui si può parlare anche con i figli, che spesso fanno domande, e capita anche che a volte ci troviamo a provare insieme le parti. E poi, nei momenti difficili, possiamo consigliare e incoraggiare i nostri figli anche e soprattutto perché ci siamo già passati e sappiamo che suonare uno strumento a fiato non è sempre una passeggiata! Durante le prove si sente la presenza l’uno dell’altro, ma poi ognuno sta tranquillamente con i propri amici: é un momento di condivisione dove nessuno si sente invaso.

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Importante, per i genitori, anche l’aspetto educativo della banda: oltre al piacere, suonare in una banda richiede dedizione e costanza e questo ci ha permesso di insegnare ai nostri figli il valore di un impegno, i nostri ragazzi ora sono in grado di capire l’importanza di mantenere l’impegno quando si fa parte di una società e di mettere questo al primo posto nelle proprie scelte di svago. Patrizia ricorda che lei stessa è cresciuta con questa filosofia e non rimpiange nulla: da adolescente mi era capitato che la sera di una cena di classe del ginnasio coincidesse con una processione in cui suonava la mia banda, ma io sono andata prima alla processione e poi alla cena, sapevo di aver preso un impegno con la mia banda, che aveva bisogno di ognuno dei musicanti, e quindi prima veniva questo! Anche dal punto di vista pratico, suonare in banda con i figli ha portato dei vantaggi: c’è totale comprensione per l’importanza degli impegni bandistici dell’uno dell’altro ed inoltre non c’è più bisogno di cercare qualcuno che faccia compagnia ai figli quando i genitori hanno una prova o un concerto! Infatti, con l’entrata in banda di Nicolò prima e Nora poi, i nonni si sono trovati improvvisamente disoccupati, con loro dispiacere! Insomma, davvero solo aspetti positivi nel suonare in banda con i figli, anche se… sussurrando, Patrizia ci confida che trovarsi da stirare 4 camicie ad ogni concerto MUN è forse l’unico aspetto negativo della faccenda!

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Si può proprio dire che in questa famiglia è rappresentato in toto l’acronimo MUN: una famiglia in cui la Musica ha contribuito a creare e rinsalda tuttora l’Unione familiare e il tutto si svolge rigorosamente nella nostra cara Novazzano!

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Amicizie MUN

la redazione

 

Altro che “social network”… la MUN gli amici li cerca con la musica! Tante sono le formazioni bandistiche e non con cui la MUN ha stretto amicizie (parecchie ancora prima che esistessero i “social network”…). In questa pagina vi presentiamo quelle amicizie che hanno segnato e segneranno il 2011 della nostra banda. A loro e a tutte le altre va ovviamente il nostro saluto e la speranza di potersi ritrovare presto!

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Iniziamo da un’amicizia di lunga data: quella con la Musica Aurora di Arzo, direttta dal mo. Edy Ponti, che questa primavera ha invitato la MUN in toto, Minibanda compresa, a festeggiare con lei i suoi 90 anni di vita. La nostra banda e la nostra minibanda si sono quindi recate nel meraviglioso nucleo di Arzo per tenere un concerto in onore della festeggiata, che le ha accolte a suon di musica e ha offerto poi a tutti un succulento rinfresco. Riuscitissima giornata che ha permesso di consolidare un’amicizia già viva, testimoniata anche dal fatto che le due formazioni bandistiche contano ognuna al suo interno diversi musicanti dell’altra. Un’amicizia tra due bande momò fatta quindi di scambi e incontri, ma soprattutto di musica! Con questi presupposti la MUN non poteva certo mancare di augurare: BUON COMPLEANNO MUSICA AURORA!

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Un’altra formazione bandistica con cui la MUN ha avuto modo di avere diversi scambi di musicisti è la Filarmonica di Pregassona – Città di Lugano, diretta dal mo. Davide Miniscalco. Abbiamo avuto il piacere quest’anno di accettare anche l’invito “in casa” di questa filarmonica per fare un concerto insieme. Anche qui, a rinsaldare l’amicizia, oltre alla musica ha aiutato anche una lauta e apprezzatissima cena servita nella stupenda cornice di una cantina del posto. Aspettando la prossima occasione per ritrovarci, possiamo solo dire: GRAZIE PREGASSONA!

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E la MUN, come spesso accade, ci prende gusto… e non ancora soddisfatta del suo numero di amici ha deciso quest’anno di ampliarlo, annoverandovi due formazioni corali: il Coro Polifonico Benedetto Marcello di Mendrisio e il Coro Città di Como, entrambe dirette dal mo. Mario Moretti.

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Il Coro Polifonico Benedetto Marcello di Mendrisio è nato nel 1965 e vanta una lunga serie di manifestazioni che l’hanno visto come protagonista e che hanno contribuito ad accrescere il suo livello musicale. Vi invitiamo a visitarne il sito, www.corobenedettomarcello.ch, dove potrete trovare i dettagli della storia, del repertorio e dei successi di questo grande coro. Leggendo la biografia, ci si rende conto di quanto ogni Maestro abbia dato a questa formazione e come questo abbia accresciuto la qualità delle sue produzioni. Senz’altro questo Coro appare come una formazione che sa accogliere le novità con entusiasmo! Un coro apprezzatissimo dal suo pubblico e dalla critica, che annovera tra le sue esibizioni anche diversi inviti a cantare nel Duomo di Milano, alla presenza del Cardinale Martini. Sicuramente un coro che sa far arrivare la musica nel cuore di chi lo ascolta. Dal 1995 il Coro è diretto dal maestro Mario Moretti e ogni anno in novembre, celebra, con un concerto, l'apertura dell'Anno Accademico dell'Università di Como, in collaborazione con il Coro Città di Como, altro ospite del nostro Concerto di Gala. Dall’home page del Coro Città di Como, www.corocittadicomo.org, veniamo a conoscenza del nobile scopo di questa associazione, cioè “promuovere e diffondere la conoscenza della musica in genere e di quella polifonica corale in particolare; risvegliare ed alimentare nell'uomo ed in modo particolare nei giovani l'amore per la musica in ogni sua manifestazione; sviluppare con la conoscenza e l'amore per la musica una più alta spiritualità ed un maggior impulso educativo e morale.”. Vi invitiamo a curiosare tra le pagine che raccontano la storia e gli eventi vissuti da questo grande coro e ad ascoltare alcuni dei brani messi a disposizione del pubblico “internauta”.

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Speriamo di avervi incuriositi a sufficienza… noi lo siamo! E siamo onorati di avere la possibilità di conoscere e di fare musica insieme a questi due cori di grande livello. Citando il nostro presidente, quello di quest’anno sarà quindi un eccezionale Concert’EVENTO, sicuramente da non perdere!

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Lettera da un buon Amico

di Davide Cantelli, Municipio di Novazzano

 

Ho accolto la proposta di scrivere alcune righe per il periodico della MUN con estremo piacere. Non mi è possibile però descrivere e riassumere in così poco tempo una storia che dal 1915 colleziona avvenimenti e riconoscimenti importanti e dà lustro al paese di Novazzano. Basti ricordare il CD presentato durante il concerto di Gala nel 2002 oppure la performance alla festa federale di Lucerna nel 2006, quando la MUN venne giudicata una della bande musicali migliori della sua categoria.

 

Cercherò dunque brevemente di condividere con voi la mia personale esperienza fatta durante un’uscita entusiasmante nel 2005 in quel di Cino, simpatico paese della Valtellina. L’aria rilassata e gioiosa si respirava già alla partenza sul piazzale della scuole comunali, luogo di ritrovo di tutti gli organizzatori e musicanti.  Durante il viaggio, in compagnia del segretario Mario Medici e dell’alfiere Giuseppe Bresciani si scherzava guardando il pullman dei ragazzi già in festa e sempre sorridenti. All’arrivo ci attendeva la popolazione di Cino, le autorità con in testa il sindaco, con una calda e gustosa accoglienza nella piccola piazza in centro paese. L’atmosfera veniva in seguito arricchita dalla coinvolgente performance dei ragazzi della MUN, con svariati brani affrontati con professionalità. Ricordo con piacere i commenti positivi degli spettatori che con molta attenzione, ascoltavano i ragazzi in azione con i loro strumenti. Un pranzo in compagnia incoronava infine un’esperienza veramente difficile da dimenticare.

 

Sono rimasto davvero colpito dalla devozione e dall’impegno con cui il gruppo della MUN ha affrontato l’appuntamento. La disinvoltura con la quale i musicanti alternavano i momenti di serietà e concentrazione con momenti di relax e divertimento era un chiaro segnale di una puntigliosa e costante preparazione e di una forte consapevolezza nei propri mezzi. Mi piace pensare che la stessa atmosfera, la stessa motivazione e spirito di gruppo si respirino in ogni momento di ritrovo della MUN, dalle serate di prova fino agli appuntamenti più seri o ufficiali, come gli abituali concerti di Gala. La popolazione di Novazzano deve essere orgogliosa di poter accogliere un’organizzazione di tale importanza sul suo territorio, soprattutto per l’impegno dedicato ai giovanissimi, ai quali, grazie alla Scuola Allievi, viene data la possibilità di studiare un nuovo strumento musicale. 

 

 

Purtroppo le esigenze finanziarie di una simile organizzazione non mancano. Il Municipio, consapevole dell’importanza che riveste la MUN per Novazzano, oltretutto sempre presente e impegnata anche nei tradizionali servizi civili e religiosi, non può rimanere – e non rimane - indifferente. Gli incontri annuali che si svolgono tra il Municipio e l’Organo Direttivo sono infatti l’occasione per verificare le esigenze della MUN, considerando gli impegni previsti e cercando in seguito di contribuire e sostenere, nel limite del possibile, le numerose attività. Auguro alla quasi centenaria MUN di proseguire indisturbata sulla strada intrapresa e di raccogliere negli anni a venire altrettante soddisfazioni e sempre più meritati riconoscimenti per gli sforzi profusi. VIVA LA MUN!

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Legami "musicali"

chiacchierata con Cinzia e Matteo

 

La musica trasmette emozioni. Questo si sa. Basta leggere alcuni degli articoli di questa rivista per rendersi conto di quanto, tra i diversi motivi che possono spingere ogni persona a scegliere di suonare, il filo conduttore sia sempre vivere e trasmettere emozioni attraverso la musica. Ma c’è chi è andato oltre, e queste emozioni vissute con la musica le ha potute portare nel quotidiano, trasformandole in legami di vita. Stiamo parlando di coppie. Coppie nate anche grazie alla musica che continua ad accompagnarle nella loro vita insieme.

 

Abbiamo voluto intervistare una di queste coppie, che abbiamo la fortuna di avere tra noi nella MUN, per sentire la loro storia fatta di sentimenti e musica. Incontriamo Matteo e Cinzia, giovani sposi della MUN, lei flautista, lui baritonista e come prima cosa chiediamo loro: 

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Come siete arrivati a suonare in una banda, cosa vi ha spinto a questa scelta?

Cinzia, che è nata in un paesino della Leventina ci racconta: Abitando in un piccolo paese di montagna non c'erano molte possibilità di svago. Seguendo le orme della sorella maggiore, ho deciso di iscrivermi anch'io in una banda.

Matteo, che invece è nato e cresciuto a Novazzano, si è avvicinato alla banda in modo diverso: Ho sempre desiderato suonare uno strumento nella banda e quando si sono aperte le iscrizioni ne ho approfittato. Da quando la mia esperienza bandistica è iniziata ho suonato in diverse bande ed ho potuto imparare molte cose. Per me suonare significa però sempre sedermi al mio solito posto accanto a colei che è stata la mia maestra. 

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Da queste scelte siete arrivati a conoscervi, ma prima di questo momento così importante della vostra vita bandistica e non, ricordate dei momenti salienti, che vi sono rimasti nel cuore, vissuti con le vostre filarmoniche?

Incuriositi da una realtà bandistica un po’ diversa dalla nostra, ascoltiamo Cinzia che ci racconta di avvenimenti con la banda di Faido che le sono cari: Pensando alle emozioni vissute con la banda, ricordo che ogni anno si faceva una gita MusiCulturale in Svizzera, dove ci si divertiva moltissimo ma nel contempo si conosceva nuova gente bandisticamente impegnata. Da queste conoscenze nascevano interessanti scambi musicali. Se invece penso a uno dei momenti più salienti della mia vita bandistica è stato quando facevo parte dell'organizzazione della Festa Cantonale di Musica Bandistica organizzata dalla mia banda.

I ricordi di Matteo spaziano attraverso le sue diverse esperienze musicali: Tra i momenti più belli ricordo l'ultimo concerto della banda all'oratorio di Novazzano, un concerto alle cave di marmo di Arzo e l'esame del corso di direzione per maestro di banda. Ricordo anche però la non voglia di studiare gli esercizi noiosi che adesso mi sono rimesso a studiare…

 

Ma veniamo all’evento più importante: come vi siete conosciuti e che ruolo hanno avuto la musica e la banda in questo?

Senza nessuna incertezza e senza nemmeno doverci pensare, Matteo e Cinzia ci rispondono: Grazie alla banda e alla compagnia creata in seno ad essa, siamo entrati a far parte anche del mondo bandistico carnascialesco. Frequentando i diversi carnevali ci siamo conosciuti e grazie alle bande abbiamo consolidato il nostro rapporto. Essendo le nostre bande molto lontane fra loro, uno di noi ha dovuto rinunciare alla sua banda. Ci siamo così ritrovati a suonare entrambi nella Musica Unione Novazzano.

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Ma poi… come ci si sente a suonare nella stessa banda del proprio partner?

Anche qui, senza incertezza entrambi sono d’accordo: E' bello poter condividere con il proprio partner questi momenti. Inoltre, partecipare assieme ad una prova sconfigge ancora di più la stanchezza e magari l'attrazione verso il divano... Anche quando la sera la stanchezza tende a sopraffarci, la voglia di fare della musica con gli amici ha sempre il sopravvento. 

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Stanchezza che concediamo senza dubbio ai nostri cari amici, dato che entrambi per diverso tempo hanno viaggiato di qua e di là della Alpi ogni settimana per essere presenti a prove e concerti MUN! Anche ora, abitando insieme nell’alto Ticino, si ritrovano a percorrere parecchi chilometri in nome della loro passione per la musica. Da queste pagine cogliamo quindi l’occasione per inviare un grande applauso virtuale a Matteo e Cinzia che, come altri nostri soci attivi, non si lasciano scoraggiare dai chilometri da percorrere né dalla stanchezza del venerdì ma che, anzi, sono fra i musicanti più entusiasti della nostra MUN. Sicuramente i sentimenti aver potuto intrecciare l’amore l’uno per l’altro con l’amore per la musica può aiutare a darsi la “carica”, e infatti i nostri due amici ci confidano: È sempre bello sentire di altre coppie che, come noi, si sono conosciute grazie alla musica. E noi siamo d’accordo con loro, perché grazie a queste coppie, ma anche ai gruppi di amici che si sono conosciuti grazie alla banda, possiamo mostrare quanto la musica può unire le persone, fino a creare dei legami per la vita

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